La Legge di Bilancio 2025 introduce alcune novità in tema di fringe benefits, confermando e stabilizzando, per il prossimo triennio, le misure relative ai fringe benefits e ai premi di produttività soggetti a imposta sostitutiva.
Tra le novità più rilevanti si segnala l'introduzione di una specifica misura di welfare destinata ai neoassunti a tempo indeterminato. Vediamo di seguito nel dettaglio le principali novità introdotte.
Premi di produttività: Per i premi e le somme erogati negli anni 2025, 2026 e 2027, l’aliquota dell’imposta sostitutiva sui premi di produttività è ridotta al 5%. L'aliquota agevolata è applicabile ai lavoratori con reddito di lavoro dipendente non superiore a 80.000 euro annui nell'anno precedente. I premi di risultato devono essere legati a incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza e innovazione, quantificabili e verificabili secondo criteri stabiliti dalla contrattazione collettiva
Esenzione neoassunti: I datori di lavoro possono erogare o rimborsare somme per il pagamento dei canoni di locazione o delle spese di manutenzione dei fabbricati locati ai dipendenti assunti a tempo indeterminato tra il 1° gennaio 2025 e il 31 gennaio 2025.
Tali somme non concorrono a formare il reddito ai fini fiscali per i primi 2 anni dalla data di assunzione, entro il limite di 5.000 euro annui.
L'esclusione dal reddito del lavoratore non rileva ai fini contributivi.
Per beneficiare dell'agevolazione, i lavoratori devono avere un reddito di lavoro dipendente non superiore a 35.000 euro nell'anno precedente l'assunzione e aver trasferito la residenza nel Comune di lavoro che dista più di 100 km dal precedente Comune di residenza.
Fringe benefit: Per il triennio 2025-2027, i fringe benefit non concorreranno a formare reddito da lavoro dipendente fino a 2.000 euro per i lavoratori con figli a carico e fino a 1.000 euro per gli altri lavoratori dipendenti.
Non concorrono a formare il reddito le somme erogate o rimborsate per il pagamento delle utenze domestiche (acqua, luce, gas), dell'affitto della prima casa o degli interessi sul mutuo della prima casa.
Le spese di locazione o gli interessi sul mutuo devono riguardare immobili ad uso abitativo posseduti o detenuti dal dipendente, dal coniuge o dai familiari, a condizione che il dipendente o i suoi familiari, come definiti nell'articolo 12 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi, vi abitino abitualmente e ne sostengano effettivamente le spese.
Il datore di lavoro deve acquisire e conservare la documentazione giustificativa o una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà.
Il limite di 2.000 euro si applica se il lavoratore dipendente dichiara al datore di lavoro di avervi diritto indicando il codice fiscale dei figli a carico. I figli sono considerati fiscalmente a carico se il loro reddito complessivo non supera 2.840,51 euro (4.000 euro per i figli sotto i 24 anni).
In assenza di tale dichiarazione, l'agevolazione non è applicabile. La dichiarazione può essere effettuata secondo modalità concordate tra datore di lavoro e lavoratore, ma deve essere conservata la documentazione comprovante.
Per l'attuazione dell'incremento del limite di esenzione è necessaria un'informativa preventiva alle rappresentanze sindacali, se presenti.
In sintesi, la Legge di Bilancio 2025 conferma l'importanza del welfare aziendale, introducendo misure volte a favorire sia i lavoratori con figli a carico sia i neoassunti a tempo indeterminato.
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