Il testo della legge di bilancio 2025, dopo il voto alla Camera di venerdì 20 dicembre, prevede le seguenti misure in materia di lavoro e previdenza.
Nuovo requisito per la NASpI – Dopo il DDL Lavoro arriva un’ulteriore stretta alle pratiche scorrette in tema di NASpI. Attualmente tra i requisiti per maturare il diritto all’indennità è richiesto lo stato di disoccupazione involontaria e 13 settimane di contributi nei quattro anni antecedenti alla perdita del lavoro. Dal 1° gennaio 2025, in presenza di un interruzione volontaria del rapporto di lavoro per dimissioni, il requisito contributivo andrà verificato successivamente a tale recesso volontario e successivamente a tale data il lavoratore dovrà far valere un rapporto della durata minima di più di 3 mesi ovvero di almeno 13 settimane. La novità mira ad evitare l’espediente per cui, in caso di dimissioni, il lavoratore ricorre ad una nuova assunzione da parte di un datore di lavoro compiacente che poi lo licenzierà per favorire la disoccupazione involontaria del lavoratore e fargli percepire la NASpI.
Detrazioni IRPEF – Un emendamento alla Legge di bilancio prevede una revisione ai limiti di spesa detraibili per i redditi sopra i 75.000 euro. Sono escluse dalla riduzione le spese sanitarie; le somme investite nelle start-up innovative; le somme investite nelle PMI innovative ed i premi di assicurazioni detraibili.
IRES premiale – Dal 2025 viene ridotta dal 24 al 20 per cento l’aliquota IRES per le imprese che accantonano utili per una quota non inferiore all’ 80 % e destinano un ammontare non inferiore al 30 % degli utili accantonati a nuovi investimenti strumentali alla transizione digitale e ecologica. L’accesso al regime agevolato è subordinato al mantenimento dei livelli occupazionali rispetto alla media del triennio precedente, all’incremento occupazionale a tempo indeterminato in misura pari ad almeno all’1% del numero di lavoratori dipendenti a tempo indeterminato mediamente occupato nel periodo d’imposta precedente ed il mancato ricorso alla cassa integrazione straordinaria nell’esercizio 2024.
Pensione anticipata e previdenza integrativa - Si prevede che i lavoratori, con il primo contributo accreditato post 31 dicembre 1995 e almeno 25 anni di anzianità, possano accedere alla pensione anticipata con almeno 64 anni utilizzando l’eventuale rendita della pensione complementare per raggiungere la soglia di importo minimo del trattamento, pari a tre volte l’assegno sociale.
Riduzione contributiva artigiani e commercianti - Per artigiani e commercianti che si iscrivono per la prima volta nel 2025 alla gestione, e percepiscono redditi d’impresa anche in regime forfettario, viene riconosciuta la possibilità di richiedere, attraverso comunicazione telematica all’INPS, una riduzione della contribuzione dovuta pari al 50 per cento. La riduzione contributiva è riconosciuta per trentasei mesi dalla data di avvio dell’attività di impresa.
Confermato premio di risultato detassato – Viene prorogata la riduzione dal 10% al 5% dell’aliquota dell’imposta sostitutiva per il triennio 2025-27 sulle somme erogate in forma di premi di risultato o di partecipazione agli utili dell’impresa. La riduzione dell’aliquota impositiva è sicuramente importante per l’incentivazione di forme alternative di remunerazione, tuttavia sarebbe auspicabile prevedere un intervento stabile nel tempo che possa garantire maggiori certezze per le aziende che vogliono utilizzare tale strumento oltre a semplificare la procedura di attivazione dei premi.
Welfare aziendale – Sono prorogati, per il triennio 2025-27 le soglie dei fringe benefit di 1.000 euro per i lavoratori dipendenti e di 2.000 euro per i lavori dipendenti con figli, anche in questo caso la stabilizzazione definitiva di tali importi recherebbe giovamento all’intero sistema favorendo la riduzione del cuneo fiscale.
Interventi per il settore turistico-ricettivo – E’ prorogata, inoltre, la detassazione del lavoro notturno e straordinario nei giorni festivi per i dipendenti di strutture turistico-alberghiere.
Misure di sostegno alla famiglia – In questo ambito rilevano l’estensione temporale del congedo con la maggiorazione dell’indennità dell’80% ed uno sgravio contributivo per l’assunzione di madri con due o più figli comprese le lavoratrici autonome.
Concludendo è apprezzabile lo sforzo di migliorare Il benessere sociale ma è altrettanto evidente che senza un investimento che sia strutturale rimane difficile migliorare la situazione salariale in modo duraturo e lo stesso aumento dei salari è impossibile senza un sostegno alla crescita delle imprese.
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