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Assunzioni a tempo indeterminato e deduzione extra large.

La misura più interessante ed innovativa di incentivo all’assunzione per il nuovo anno è il cd “bonus nuove assunzioni” che introduce una  maxi deduzione per le nuove assunzioni seguendo il principio ‘più assumi meno paghi’.


Ma vediamo come funzionerà nel dettaglio l’agevolazione che al momento interesserà il periodo d’imposta 2024, premiando, nello specifico, le assunzioni a tempo indeterminato di lavoratori dipendenti. Per queste ultime, infatti, verrà riconosciuta la deducibilità dal reddito di impresa o di lavoro autonomo di un costo maggiorato del 20% che arriverà al 30% al ricorrere di determinate condizioni.


Sotto il profilo soggettivo l’agevolazione spetterà ai titolari di reddito d’impresa, siano essi imprenditori individuali, società di capitali o enti non commerciali, e ai titolari di reddito di lavoro autonomo. in grado di dimostrare di aver effettivamente esercitato la propria attività, nel 2023, o per almeno 365 giorni.

Sono escluse le società in liquidazione ordinaria e giudiziale, nonché quelle in liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo ecc..

Sono necessarie, inoltre, due verifiche, la prima riguarda la sussistenza dell’incremento occupazionale, ossia di una differenza positiva tra il numero dei lavoratori a tempo indeterminato alla fine del 2024 e il corrispondente valore medio del 2023.


La seconda verifica riguarda il calcolo del beneficio spettante che ammonta all’applicazione di una maggiorazione del 20% al minore valore tra il costo, sostenuto nel 2024, relativo ai nuovi lavoratori assunti e l’incremento complessivo del costo del personale risultante dal conto economico del medesimo anno, rispetto al corrispondente dato dell’esercizio in corso al 31 dicembre 2023.


L’importo così determinato costituirà, operativamente, una variazione in diminuzione del reddito imponibile dei soggetti beneficiari.

Per beneficiare dell’agevolazione, in ogni caso, il numero complessivo dei dipendenti alla fine del 2024 dovrà essere superiore al livello occupazionale registrato alla fine del periodo d’imposta precedente.


Nell’ambito delle nuove assunzioni, poi, spetterà una ulteriore maggiorazione in caso di assunzione di lavoratori rientranti in particolari categorie di soggetti considerati molto svantaggiati, (ad esempio, persone con disabilità, donne vittime di violenza, ex precettori del reddito di cittadinanza, ecc.), del valore massimo del 10% che si aggiungerebbe al 120% già indicato.


L’auspicio è che questa misura consenta di proseguire sulla strada virtuosa della diminuzione del tasso di disoccupazione e dell’aumento del lavoro  stabile.

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